JAZZ MEETS THE WORLD:
LA MUSICA DI ESTRAZIONE POPOLARE E L’IMPROVVISAZIONE JAZZISTICA
Un workshop di Gabriele Coen
LABORATORIO PER MUSICISTI
QUOTA DI ISCRIZIONE: € 30,00
INFO : info@alchechengi.org o 340 4917646
LUOGO: Filarmonica “Isidoro Capitanio” di Brescia, ingresso dal parco di Via Odorici – Brescia
ORARI: Dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 17:00
ISCRIZIONI: https://cidnewski.eventbrite.it/ selezionando “seminario + concerto”
La quota di iscrizione comprende l’ingresso al concerto serale Cidnewski Kapelye meets Gabriele Coen
Il jazz costituisce per molti versi una sorta di world music ante litteram: sin dalle sue origini a New Orleans il jazz è nato dall’incontro tra il bianco e il nero, la tradizione afroamericana e quella creola, la musica cubana, caraibica e lo spanish tinge, la tradizione bandistica tedesca, l’opera lirica e la tradizione italiana del bel canto, la cultura musicale francese.
Negli anni Trenta la moda esotica delle danze latine si diffonde in tutto il mondo: Carmen Miranda e il Brasile, Carlos Gardel e l’Argentina conquistano Hollywood e i musical americani di Broadway.
Negli anni Quaranta il latin jazz di matrice cubana spopola a New York mentre in Europa si mette in luce il primo grande solista europeo: Django Reinhardt con il suo jazz manouche.
Negli anni Cinquanta Sonny Rollins inventa il calypso jazz
e contemporaneamente avviene La scoperta dell’Africa con Art Blakey.
Astor Piazzola inventa il Tango Nuevo, Charles Mingus esplora la musica messicana; contemporaneamente i jazzisti scoprono la musica araba con Abdul Malik.
Intanto Miles Davis inventa il jazz modale con Kind of Blue e negli anni Sessanta, con l’affermazione del Folk Revival, lo sviluppo degli studi di etnologia musicale e la creazione di movimenti di protesta si affina la scoperta delle musiche del mondo presso la comunità dei jazzisti:Yusef Lateef e John Coltrane. Nel frattempo nasce la bossanova con Stan Getz, Charlie Byrd e Joao Gilberto; la musica di Ravi Shankar fa conoscere meglio la tradizione indiana mentre Shelly Manne e Terry Gibbs sviluppano il rapporto tra jazz e musiche ebraiche.
Dagli anni Sessanta fino ai giorni nostri è sempre più vasta la lista dei musicisti che si sono dedicati al fruttuoso incontro tra jazz e musiche del mondo: Tony Scott, Dave Brubeck, Dollar Brand, Jan Johansson, Krzysztof Komeda, Milcho Leviev, Pedro Iturralde, Paco de Lucia, Don Cherry, Paul Horn, Charlie Haden, Carla Bley e la Liberation Music Orchestra, Gato Barbieri, gli Oregon, Hermeto Pascoal, Egberto Gismonti, Mario Schiano, Mulatu Astatke , John McLaughlin e Shakti, Charlie Mariano e Shankar, Jan Garbarek e Zakir Hussain, Jon Hassel, Dino Saluzzi, Maria Joao, Richard Galliano, John Surman, Rabih Abou-Khalil, Gianluigi Trovesi, Paolo Fresu, Maria Pia De Vito, John Zorn, Uri Caine, Nguyen Le, Rudresh Mahanthappa, Lena Willemark, Tigran Hamasyan Dhafer Youssef, Ibrahim Maalouf.
Un lungo viaggio che ha contribuito a rendere il jazz una musica universale e in dialogo continuo con le musiche del mondo.
Il workshop è aperto ad ogni genere di strumentista e cantante
E’ richiesta una discreta capacità di lettura e una tecnica di base sul proprio strumento (almeno sei anni di studio). Agli iscritti verranno inviati in anticipo gli spartiti che verranno suonati durante l’incontro.
Durante l’incontro verranno affrontati alcuni brani di tradizione popolare mediterranea, sefardita, klezmer, araba, balcanica che diventeranno uno spunto per avvicinarsi all’improvvisazione jazzistica in chiave modale.
GABRIELE COEN
Sassofonista, clarinettista, compositore, didatta, Gabriele Coen si dedica da trenta anni
all’incontro tra jazz e musica etnica, in particolare mediterranea e est-europea.
Già fondatore dei KlezRoym – nota formazione italiana dedita alla riattualizzazione del patrimonio musicale ebraico – con cui ha inciso 6 dischi per l’etichetta CNI, nel 2001 ha dato vita al gruppo “Gabriele Coen Atlante Sonoro” con cui fonde il linguaggio jazzistico con la musica etnica. Nel 2005 inizia la sua attività con il progetto “Jewish Experience” con cui ha inciso quattro lavori di cui due per la prestigiosa etichetta newyorchese di John Zorn, la Tzadik Records.
Come compositore e interprete ha realizzato insieme a Mario Rivera diverse colonne sonore per il cinema tra cui “Notturno Bus” (2007) di Davide Marengo, “Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio” (2010) di Isotta Toso e “Tornare” (2020) di Cristina Comencini.
Dal 2013 Gabriele Coen ha fondato un nuovo quintetto a suo nome con cui, dopo gli omaggi a Kurt Weill e John Zorn, propone un originalissimo omaggio a Leonard Bernstein, uno dei più grandi musicisti del Novecento, compositore, pianista, direttore d’orchestra e didatta. A gennaio 2020 è uscito il loro cd “Leonard Bernstein Tribute” per la rinomata etichetta Parco della Musica Records.
A giugno 2017 è invece uscito il nuovo lavoro per l’etichetta Parco della Musica Records: “Sephirot. Kabbalah in Music” dove Gabriele Coen dirige il suo nuovo sestetto tra elettricità e spiritualismo.
A gennaio 2020 il nuovo cd del quintetto di Gabriele Coen, -edito da Parco della Musica Records- “Leonard Bernstein Tribute”, insieme a Benny Penazzi, violoncello, Alessandro Gwis, pianoforte,Danilo Gallo, contrabbasso, Zeno de Rossi, batteria.
A gennaio 2023 è uscito il nuovo lavoro discografico per Parco della Musica Records con il suo nuovo progetto Gabriele Coen Quintet “Sephardic Beat”.
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