AIUTAMI A FARE DA SOLO – Il secondo incontro

Una conferenza estremamente interessante quella che la D.ssa Costanza Buttafava ha tenuto sabato pomeriggio alla Sala Piamarta,  senza dubbio all’altezza delle aspettative.

Attraverso le sue parole abbiamo potuto percorrere un viaggio emozionate nel mondo dell’infanzia, dai primissimi momenti della vita ai fecondi primi anni in cui la mente assorbente del bambino lo rende capace di prodigiosi e rapidissimi progressi.

Abbiamo ascoltato dalla voce di una donna che da decenni si dedica ai più piccoli, quanto un ambiente adeguatamente preparato ed un approccio al bambino rispettoso e osservante possano consentirgli di percorrere a grandi passi e con minor sforzo  il cammino verso l’autonomia.

Rispettare ed ascoltare attivamente la  richiesta di un bambino che vuole imparare un “qualcosa” significa non rimandare a “quando sarai più grande”, il bambino che chiede vuole imparare qui e adesso. Non gli importa che tra qualche anno, a scuola, qualcuno saprà spiegargli il perché di quello che sente il bisogno di sapere ora, perché è in questo momento che una forte esigenza chiama a gran voce ed è probabile che quando, tra qualche anno, avremo deciso che è ora di rispondere a quell’istanza, il profondo interesse per quel “qualcosa” che adesso lo muove non ci sarà più.

Abbiamo vissuto, attraverso le parole di Costanza, i momenti della giornata di un bambino in una scuola dell’infanzia montessoriana, dove si  lavora con passione e trasporto perchè si svolgono attività sempre liberamente scelte, attività che in quel momento rispondono all’esigenza di crescita e sviluppo di sé che il bambino prova con così tanta intensità emotiva.

Ampio spazio viene dato alle attività di cosiddetta vita pratica,  il bambino adora potersi cimentare nei lavori che per mesi ha visto fare ai suoi genitori e che di fatto costituiscono un vero e proprio ponte fra i primi, semplici movimenti della mano e le attività più complesse che riuscirà a compiere più avanti nel tempo.

Il piacere che il bambino prova nel portare a termine con successo questi lavori rafforza la sua capacità di ragionare e di fare.

E poi, elemento non trascurabile,  tutte le attività con l’acqua come lavarsi le mani, lavare i panni e poi stendere, pulire i tavoli,  lavare le bambole, fare i travasi, collegano il bambino alle esperienze materne e attirano la sua attenzione perché gli vengono proposte come un “gioco” bellissimo ed alla sua portata

Sono attività appaganti che, soprattutto nei primi giorni di frequenza, attutiscono l’angoscia del distacco dalla mamma.

Per il bambino in età prescolare  usare i materiali di geometria non è più importante che stirare o lavare i tavoli.

L’imperativo è dunque “Non fermiamoli!!!” e anzi diamo loro un ampio ventaglio di attività semplici, tratte dalla vita di tutti i giorni e soprattutto non finte!!

Potenziare i bisogni esistenziali dei bambini si può e non attraverso il lavoro imposto dall’adulto (“Adesso facciamo un disegno!”) ma tramite un ambiente sempre curato che, senza parole, si offra a lui come una proposta di attività.

Da questo e tanto altro è costituita la proposta pedagogica Montessori che continueremo ad approfondire nei prossimi mesi durante le conferenze proposte da Alchechengi nel ciclo “AIUTAMI A FARE DA SOLO: Educare alla libertà”. Vi diamo quindi appuntamento a sabato 26 gennaio 2013 a Brescia presso la sala Piamarta alle  ore 16.30 con il Dott. Mario Valle e sua moglie D.ssa Antonella Galgano.

 

Rosa Giudetti